PNRR: investimenti strutturali senza una prospettiva condivisa?
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nasce come risposta “espansiva” alle crisi economica, energetica e climatica che si sono manifestate prima con la pandemia COVID-19, poi con la guerra in Ucraina e infine con eventi climatici eccezionali. Questi eventi hanno frenato l’economia privata e, contemporaneamente, hanno mostrato le criticità dello stato sociale, la vulnerabilità dei territori e la necessità di una transizione ecologica del sistema di produzione e consumo.
L’Italia, gravata dal più alto debito pubblico, negli ultimi decenni ha visto una crescita economica inferiore a quella degli altri partner europei e, nello stesso periodo, ha ridotto la spesa pubblica, sia in termini di investimenti territoriali (nuove infrastrutture e manutenzione di quelle esistenti), sia in termini di personale (blocco del turn over), senza peraltro riuscire a ridurre il suo debito pubblico.
Proprio in ragione della maggiore fragilità del nostro paese, il NEXT GENERATION EU ha impegnato maggiori risorse nel PNRR italiano, quasi un MES preventivo, e l’ha accompagnato con la richiesta di alcune riforme strutturali (giustizia, efficienza della P.A.) e di una distribuzione territoriale che privilegi le regioni più arretrate.
È evidente che il PNRR è un’opportunità strategica per l’Italia, se sarà utilizzato bene, ossia su una prospettiva condivisa delle priorità:
- nel sistema sanitario;
- nella messa in sicurezza del territorio;
- nelle infrastrutture di trasporto ed in quelle energetiche;
- nell’informatizzazione della P.A.;
- nelle infrastrutture telematiche;
- nella rigenerazione urbana.
Il progetto di PNRR ha però due criticità:
- la storica incapacità della P.A. di approvare e realizzare progetti straordinari, soprattutto con i fondi europei;
- l’aver attraversato tre diversi esecutivi (Conte bis, Draghi e Meloni) con approcci politici differenti.
Il Circolo PD Parioli promuove un dibattito
il 22 gennaio 2024
alle ore 18.00
presso la sede del Circolo in Via A. Scarlatti, 9a Roma
sullo stato attuale del PNRR a partire da alcune questioni:
- C’è coerenza tra il PNRR e gli obiettivi di rigenerazione e resilienza?
- L’evoluzione attraverso i diversi governi, come ha inciso sugli obiettivi?
- La distribuzione delle risorse tra i diversi soggetti istituzionali (Stato, società pubbliche, Enti locali) è coerente con la loro capacità di spesa?
- La ripartizione (60%-40%) tra Sud e Centro-Nord è rispettata?
- Che influenza avranno sul PNRR le recenti posizioni italiane sul MES?
Su questi interrogativi abbiamo chiamato a confrontarsi:
Marco Leonardi, economista, già consigliere economico del MEF durante il governo Conte 2 e a capo della Programmazione durante il governo Draghi;
Beatrice Covassi, parlamentare europeo, membro della commissione di controllo dei bilanci e della commissione industria, ricerca e energia;
Roberto Morassut, parlamentare PD, Commissione di inchiesta sulle periferie urbane, Commissione trasporti e telecomunicazioni.
Ti aspettiamo!
